Dislessia, come si Manifesta

La ricerca di Cambridge sull’evoluzione della razza umana.

Luoghi comuni sulla dislessia

Mito – la dislessia è più frequente tra persone in condizioni di inferiorità.
Realtà – la dislessia e lo stato sociale non sono correlati. La dislessia ha origini genetiche; non è causata da povertà, istruzione o incuria ambientale. Tuttavia, questi fattori possono contribuire ad aggravare gli effetti della dislessia e avere delle conseguenze negative sulla possibilità di impiego.

Mito – la dislessia può essere sopravvalutata.
Realtà – la dislessia perdura nel bambino. È una condizione duratura che però può essere minimizzata nei suoi effetti negativi con un intervento repentino.

Mito – la dislessia non può essere identificata prima dell’età scolare.
Realtà – la possibilità per un individuo di sviluppare segni di dislessia può essere individuata in bambini molto piccoli e della scuola materna quindi prima dell’inizio delle scuole elementari. Prima si individua il problema e prima si riesce ad intervenire con l’aiuto e il supporto necessario.

Mito – le persone intelligenti non posso essere dislessiche.
Realtà – la dislessia e l’intelligenza non sono correlate. La dislessia si può manifestare su ogni individuo indipendentemente dal suo quoziente intellettivo. Le persone dislessiche possono essere estremamente brillanti, altamente talentuose e creative.

Mito – la dislessia non è ereditaria.
Realtà – falso! La dislessia può essere ereditaria.

Mito – la dislessia è causata da problemi di percezione visuale.
Realtà – falso.

Mito – la dislessia è una malattia.
Realtà – la dislessia non è una malattia è non può essere curata; è una differenza di apprendimento i cui effetti possono essere ridotti attraverso interventi adeguati, regolari e intensivi e duro lavoro.

Mito – le persone dislessiche non possono avere un buon rendimento a scuola.
Realtà – molti degli studenti dislessici sono i più bravi all’interno della classe e possono essere validi studenti non solo se hanno forte motivazione e lavorano molto duramente ma anche se gli vengono fornite le condizioni necessarie in classe che gli permettono di mostrare il loro potenziale nonché le loro conoscenze.

Mito – le persone dislessiche hanno sempre gravi problemi con la lettura.
Realtà – una formazione efficiente aiuta a leggere in modo accurato, infatti alcuni individui dislessici sviluppano ottime strategie al riguardo e diventano dei buoni lettori. Tuttavia altri individui dislessici potrebbero continuare a leggere lentamente e non in maniera automatica.

Mito – i bambini con dislessia sono pigri, dovrebbero impegnarsi di più.
Realtà – individui dislessici mostrano un’insolita attività celebrale quando leggono. Anche essendo intelligenti, motivati, istruiti e diligenti, spesso devono far fronte a difficoltà nell’elaborazione e nel significato delle informazioni. Un intervento appropriato e la disposizione di condizioni adeguate in classe, può aiutarli a superare tali difficoltà.

Mito – la dislessia è più frequente nei maschi rispetto alle femmine.
Realtà – l’incidenza della dislessia è analoga tra maschi e femmine ma generalmente i maschi sono i primi ad essere accertati poiché le ragazze sviluppano strategie di approccio (es. tendono ad essere silenziose, scelgono di sedersi nelle ultime file, tendono ad essere molto diligenti o addirittura cercano di essere invisibili).

Mito – le persone con dislessia posso essere curate o aiutate attraverso trattamenti specifici, ad esempio pasticche all’olio di pesce, vitamine, massaggio terapia, lenti colorate, esercizi visivi, occlusione oculare, esercizi per l’equilibrio o procedure di riassetto celebrale.
Realtà – contrariamente al clamore mediatico, nessuna di queste cure apparentemente miracolose è stata scientificamente provata essere effettiva.

Mito – Se un bambino trova difficile imparare a leggere e scrivere allora è dislessico.
Realtà – la dislessia non è senza dubbio l’unica causa di difficoltà legate alla lettura. Non tutte le difficoltà di lettura e spelling sono di natura dislessica ma possono essere determinate ad esempio da disturbi di udito e vista, inappropriate istruzioni o confusione. Inoltre, la dislessia non causa solo problemi di lettura, un bambino dislessico mostra altrettanti campanelli di allarme.

Il presente documento è stato estratto e tradotto dalla rivista Pearson “The Handy Little Guide to Dyslexia” di Joanna Nijakowska.
Troverete l’originale allegato qui sotto.